Come viene calcolata la pensione dei lavoratori agricoli? Quali sono i requisiti anagrafici e contributivi per accedere alla pensione anticipata e di vecchiaia? Scopriamo in questa guida come si computano le giornate trascorse tra i campi, quali sono i requisiti per uscire dal mercato occupazionale e come si computa l’assegno previdenziale.
È bene sapere fin da subito che il sistema previdenziale dei lavoratori agricoli subordinati è analogo a quello dei lavoratori dipendenti gestito dall’INPS. I requisiti richiesti per accedere all’assegno pensionistico sono gli stessi, ma sono previste delle differenze in merito al computo dei contributi quotidiani, che sono computati a seconda della tipologia di prestazione previdenziale erogata.
Lavoratori agricoli: qualifiche professionali
A seconda delle mansioni e della durata del rapporto lavorativo, è necessario distinguere le seguenti qualifiche:
- salariati fissi assunti con contratti di lavoro senza scadenza;
- braccianti agricoli o giornalieri di campagna assunti per lavori breve durata, a carattere saltuario;
- compartecipanti individuali o familiari: lavoratori che si assumono l’obbligo di coltivare in compartecipazione un terreno altrui;
- piccoli coltivatori diretti: proprietari di terreni che si distinguono dai coltivatori diretti perché i terreni necessitano meno di 104 giornate di lavoro all’anno;
- piccoli coloni: lavoratori che costituiscono un rapporto di lavoro di natura associativa, avente per oggetto la conduzione del fondo o l’allevamento del bestiame.
Lavoratori agricoli: come si contano i contributi?
Per i lavoratori agricoli a termine un anno di contributi viene raggiunto con 270 giornate annue di contribuzione effettiva, volontaria o figurativa. Tale requisito contributivo ha valore per tutti i trattamenti previdenziali, ad eccezione delle pensioni di anzianità e di quelle anticipate. Sono escluse dal computo anche le giornate di malattia e di disoccupazione.
Per conoscere il numero delle giornate di contributi previdenziali per raggiungere un determinato trattamento, è necessario moltiplicare il numero di anni necessari per maturare il requisito per la contribuzione minima annua. Per vedersi erogato l’assegno ordinario di invalidità sono necessari minimo cinque anni di contribuzione versata durante la vita assicurativa e almeno tre anni versati nel quinquennio che precede la data di presentazione dell’istanza.
Nella generalità nei casi, il requisito delle giornate contribuite è indipendente dal numero delle giornate di iscrizione negli elenchi degli operai agricoli. Dal primo gennaio 1996 gli elenchi sono compilati unicamente per i lavoratori agricoli a tempo determinato.
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Lavoratori agricoli: cosa succede nel caso in cui non si raggiungano le 270 giornate nell’anno?
Nel caso in cui un lavoratore non raggiunga almeno 270 contributi obbligatori quotidiani nell’arco di un anno, può integrarli con i contributi volontari. Nel caso di contributi figurativi, è necessario computare sei giornate per ciascuna settimana. Nel caso in cui un lavoratore abbia maturato contributi non agricoli, non si possono computare più di 52 settimane. Se le 270 giornate non sono state raggiunte, i contributi extra agricoli possono essere aggiunti per la differenza fino a perfezionare le 52 settimane. Nel caso in cui un lavoratore abbia già perfezionato le 270 giornate, non può essere computato alcun contributo aggiuntivo.
Contributi agricoli: come vengono ragguagliati?
Per procedere al ragguaglio dei contributi agricoli, è necessario prendere in considerazione i coefficienti di trasformazione, che sono ascrivibili ai seguenti:
- 5,1923 giornate per ogni settimana di contributi;
- 4,333 settimane per ogni contributo mensile;
- 0,19259 settimane per ogni contributo quotidiano.
Lavoratori agricoli: come si calcola la pensione anticipata?
Per accedere alla pensione anticipata non è valido il requisito delle 270 giornate, bastano 156 giornate annue. Il coefficiente di trasformazione è dato dalla divisione tra 52 settimane e 156 giornate, ovvero pari a 0,33 settimane. Può essere tenuta in considerazione la contribuzione figurativa, che viene accreditata per l’integrazione salariale agricola e per la disoccupazione speciale agricola.
Pensione agricola: come si procede alla rivalutazione dei periodi ex ante 1984?
I contributi agricoli versati o accreditati per periodi anteriori all’anno 1984 devono essere rivalutati. Il coefficiente di rivalutazione per questi periodi è pari a:
- 3,86 per le donne e per i giovani,
- 2,60 per gli uomini.
Per ciascun anno è necessario rivalutare in modo separato tutta la contribuzione agricola, utile a maturare il diritto ad accedere alla prestazione previdenziale, esclusi i periodi di disoccupazione ordinaria e di malattia.
I contributi figurativi per servizio militare, malattia o gravidanza e infortunio devono essere trasformati in giornate.
Pensione lavoratori agricoli: come si computano le eccedenze?
Nel caso in cui un lavoratore possegga oltre 270 giornate di contribuzione in un anno, le giornate in eccesso possono essere utilizzate per coprire un anno in cui risultino almeno 30 giornate di contributi effettivi agricoli. Non devono essere superate le 270 giornate.
Anzianità lavoratori agricoli: come procedere al computo?
Per procedere al calcolo della pensione lavoratori agricoli è necessario eseguire queste operazioni:
- per ogni anno si deve procedere all’individuazione delle giornate di iscrizione negli elenchi e delle giornate di disoccupazione,
- nel caso di contributi extra agricoli, questi vanno ragguagliati alle giornate, senza superare 270 giorni l’anno,
- devono essere ragguagliate le settimane di contribuzione figurativa per malattia, maternità, servizio militare e infortunio,
- bisogna sommare tutte le giornate, sia effettive che figurative,
- è necessario provvedere all’eventuale rivalutazione per i periodi anteriori all’anno 1984.