Come si calcola la pensione per gli iscritti all’Istituto Nazionale di Previdenza per i Dirigenti di Aziende Industriali (INPDAI)? Quali erano i requisiti necessari per iscriversi? Quali sono i trattamenti previdenziali erogati? Facciamo chiarezza.
INPDAI: cos’è?
L’INPDAI è l’Istituto Nazionale di Previdenza per i Dirigenti di Aziende Industriali ed è stato fondato nel 1929. La sua finalità era quella di gestire, con autonome forme previdenziali, i trattamenti pensionistici dei dirigenti industriali. I dirigenti industriali sono prestatori di lavoro, che hanno un ruolo e un grado di professionalità elevato e sono investiti della possibilità di esercitare in modo molto autonomo i poteri decisionali in modo tale da raggiungere gli obiettivi aziendali.
Nel 1997, con il Decreto lgs. n. 181, le aliquote di finanziamento, il regime di calcolo delle prestazioni e le altre prestazioni previdenziali sono state allineate a quelle previste dalla riforma “Dini”.
L’art. 42 della Legge n.289 del 27 dicembre 2002 (Finanziaria 2003) ha disposto la soppressione dell’Inpdai, con effetto dal primo gennaio 2003 e il trasferimento di tutte sue strutture e funzioni all’INPS. La gestione è confluita, con evidenza contabile separata, nel grande aggregato del Fondo lavoratori dipendenti (Fpld).
Pensioni INPDAI: le cause della soppressione
Prima dell’emanazione del Decreto Legislativo n.181/1997, l’Inpdai garantiva:
- prestazioni pari all’80% della retribuzione in 30 anni di contributi,
- trattamenti per molte età di pensionamento doppi a quelli che si sarebbero ottenuti con un sistema come quello contributivo,
- contributi sulle retribuzioni versati in misura inferiore rispetto alle retribuzioni di lavoratori iscritti al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD).
Tutte queste condizioni hanno condotto la gestione economico-patrimoniale dell’INPDAI ad un progressivo peggioramento delle performances, con disavanzi crescenti, che hanno eroso nel tempo il patrimonio netto iscritto nello Stato Patrimoniale del bilancio. Nel 2003 l’INPDAI è stato soppresso ed incorporato nell’INPS.
Calcolo Pensioni INPDAI: come si procedeva con il computo?
Una delle cause che hanno portato al tramonto ed alle difficoltà economiche dell’INPDAI è da attribuirsi alle modalità di calcolo troppo “favorevoli” dell’assegno previdenziale previsto per i Dirigenti industriali.
Dino alla fine dell’anno 1996 erano applicate aliquote contributive più basse rispetto a quelle del Fpld. Per fare un esempio, l’aliquota contributiva INPS era del 32,70%, mentre quella Inpdai era del 25,35%. Solamente a partire dall’anno 1997 le aliquote contributive sono state uniformate al 32,70%.
Le regole per procedere al calcolo della pensione dei Dirigenti Industriali iscritti all’INPDAI erano molto più favorevoli rispetto a quelle previste dal FPLD ed erano:
- aliquote di rendimento più elevate (fino al 31 dicembre 1994),
- calcolo in trentesimi invece che in quarantesimi,
- fasce retributive di calcolo più elevate (fino al 31 dicembre 2002).
Inoltre, era prevista l’applicazione di un massimale contributivo e di un minimale contributivo. Ciò comportava che la pensione non fosse calcolata tenendo conto dell’intera retribuzione, ma solamente del massimale contributivo fissato in euro 143.105,99.
Chi percepiva retribuzioni elevate pagava i contributi previdenziali solo su una parte della retribuzione. Queste regole di calcolo della pensione per gli iscritti all’INPDAI ha consentito la maturazione di un assegno pensionistico dell’80% della retribuzione media settimanale. Le pensioni ex-Inpdai sono generalmente più alte di quelle che sarebbero state erogate se si fosse applicato il metodo contributivo, oggi in vigore per tutti i lavoratori.
Ricalcolo Pensioni ex INPDAI con il contributivo
Oggi viene applicato il sistema di calcolo contributivo, che prevede la moltiplicazione della retribuzione pensionabile annua con l’aliquota di computo, ossia la percentuale della retribuzione pensionabile che ogni anno viene accantonata come contribuzione ai fini previdenziali. Le pensioni di vecchiaia e anzianità ex-Inpdai hanno un ammontare più elevato rispetto a quelle calcolate applicando il metodo contributivo.
Secondo le regole Inpdai, sia le aliquote di rendimento sia gli scaglioni retributivi erano più elevati di quelli del Fpld ed erano appositamente calibrati per consentire il raggiungimento di una prestazione previdenziale dell’80% della retribuzione media degli ultimi anni.