Il fondo pensione fa parte della cosiddetta previdenza complementare ed è uno strumento di risparmio a lungo termine con la funzione di integrare la pensione tradizionale.
Investire somme di denaro, anche piccole, in un fondo pensione complementare è sicuramente il modo migliore per iniziare a pensare alla tua pensione, anche se ti sembra ancora lontana nel tempo. Ciò ti permetterà non solo di integrare la tua pensione maturata con il versamento dei contributi previdenziali obbligatori, ma anche di avere una discreta disponibilità economica nel caso in cui non siano stati versati contributi a sufficienza.
Il fondo pensione ti dà quindi la possibilità di vivere l’età pensionabile con una maggiore serenità, e non solo! L’adesione ad una pensione complementare, infatti, ti permette anche di avere una sorta di sconto sulle imposte da versare sia in busta paga sia in sede di dichiarazione dei redditi. Si parla, infatti, di deducibilità del fondo pensione, ossia un vantaggio fiscale che puoi ottenere sin dal primo anno di adesione.
In questo articolo vogliamo mostrarti le regole principali della deduzione fiscale di un fondo pensione, così da ottenere il massimo beneficio possibile.
Deduzione fiscale: cos’è
La deduzione è uno strumento riconosciuto dallo Stato per determinati oneri, sostenuti durante l’anno, attraverso il quale puoi ridurre il tuo reddito imponibile complessivo, ossia il reddito su cui verrà poi calcolata, in sede di dichiarazione dei redditi, l’imposta da versare (la cosiddetta IRPEF, acronimo per Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche).
Per esempio, se durante l’anno hai percepito un reddito complessivo lordo di 30.000,00 euro e hai sostenuto spese deducibili per 5.000,00 euro, allora il tuo reddito imponibile sarà pari a 25.000,00 euro (e non al complessivo 30.000,00 euro). Tale importo costituirà la base su cui verrà applicata la percentuale di imposta da versare, a seconda dello scaglione di reddito di appartenenza.
Sono numerose le spese deducibili previste dal nostro ordinamento. Tra queste, per fare qualche esempio, possiamo annoverare le erogazioni liberali, gli assegni periodici corrisposti al coniuge divorziato o separato, i contributi previdenziali obbligatori e quelli versati per i fondi pensione integrativi.
In merito a quest’ultimi, dunque, non è necessario che attendi l’età pensionabile per avere un ritorno economico: ti basterà evidenziare in dichiarazione la somma spesa durante l’anno per avere un rimborso sotto forma di sconto sulle imposte da versare.
Ricorda, tuttavia, che come tutti gli oneri deducibili anche i versamenti effettuati per un fondo pensione possono essere portati in deduzione in base al principio di cassa. Ciò significa che sono deducibili solo le spese effettivamente pagate durante l’anno.
Differenza con detrazione fiscale
Spesso la deducibilità viene confusa, o addirittura associata, con la detraibilità di una spesa. Nonostante siano entrambi dei benefici fiscali, infatti, deduzione e detrazione sono due concetti ben diversi l’uno dall’altro.
Le deduzioni, come abbiamo visto, vengono applicate prima di calcolare l’imposta da versare, per ridurre il reddito imponibile. Le detrazioni, invece, vengono effettuate direttamente sull’imposta per ridurne l’importo. Ad esempio, se l’imposta che devi versare ammonta a 1.000,00 euro (calcolata sul reddito imponibile al netto delle eventuali deduzioni) e hai detrazioni per 200,00 euro, allora l’imposta finale da versare sarà pari a 800,00 euro.
Deduzione fondo pensione: come funziona
Il fondo pensione è una delle soluzioni di investimento più redditizie sin dal primo anno di adesione e per quelli successivi, soprattutto per i vantaggi fiscali che ne derivano. La deduzione dei relativi contributi versati durante l’anno, infatti, è una delle più vantaggiose tra quelle previste nel nostro ordinamento, a prescindere dall’età e dagli anni lavorativi maturati.
Supponiamo, ad esempio, che il tuo reddito si posizioni in uno scaglione per il quale venga applicata una determinata aliquota IRPEF (non la minima). Supponiamo, inoltre, che durante l’anno hai versato contributi previdenziali per un fondo pensione a cui hai aderito. È quindi probabile che tali contributi, diminuendo il reddito imponibile, facciano sì che quest’ultimo si inserisca nello scaglione più basso, dove l’aliquota dell’imposta sarà anch’essa più bassa. Il risparmio fiscale, dunque, non è da sottovalutare!
I contributi versati per un fondo pensione, tuttavia, non possono essere portati in deduzione per intero ma entro il limite massimo annuo di 5.164,57 euro. In tale limite rientrano i seguenti contributi:
- quelli versati dal datore di lavoro;
- quelli versati dallo stesso lavoratore secondo il piano del fondo pensione;
- i c.d. versamenti volontari, ossia quelli effettuati autonomamente al fondo;
- quelli eventualmente versati per un familiare a carico iscritto al fondo pensione.
Non rientrano nel calcolo del limite, invece, i versamenti relativi al TFR, soggetti alla tassazione separata.
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Fondo pensione per i figli e i familiari a carico
Sono deducibili, come abbiamo visto in precedenza, anche i contributi versati al fondo pensione per un familiare fiscalmente a carico, ad esempio per i tuoi figli o per il tuo coniuge. Se decidi di aderire ad una previdenza complementare, infatti, puoi iscrivere allo stesso fondo un tuo familiare a carico (anche se minorenne), sempre se previsto dallo stesso. I contributi che verserai per tali familiari saranno quindi deducibili dal tuo reddito, ma con alcuni limiti.
Nel caso in cui il familiare a carico è maggiorenne e obbligato alla presentazione della propria dichiarazione dei redditi, la deduzione dei contributi versati al fondo pensione dovrà innanzitutto essere operata nella dichiarazione di quest’ultimo. La parte eventualmente eccedente, e quindi non dedotta, potrà essere portata in deduzione nella dichiarazione dei redditi dell’aderente principale.
In questo caso dovrai ricordarti le seguenti regole al fine di applicare una corretta deduzione dal reddito:
- la deducibilità di tali contributi viene operata al 50% o al 100%, a seconda della percentuale a carico del familiare;
- il limite annuale di 5.164,57 euro rimane invariato anche se i contributi riguardano più soggetti o più fondi pensione.
I soggetti esclusi dalla deduzione del fondo pensione
Non sempre è possibile dedurre i contributi versati ad un fondo pensione.
Il primo caso in cui non è possibile usufruire di tale agevolazione è quello relativo all’importo del reddito percepito durante l’anno. La legge, infatti, prevede soglie minime di reddito entro le quali non viene applicata nessuna aliquota IRPEF e, di conseguenza, non godono né di deduzioni né di detrazioni.
Altro caso è quello delle persone fisiche con partita IVA in regime forfettario. Tale regime, infatti, prevede già a monte un abbattimento del reddito in base a determinate aliquote dipendenti dal settore di attività. Godendo già di questa riduzione forfettaria, pertanto, non è possibile usufruire di ulteriori deduzioni o detrazioni.
Lavoratori al primo impiego: deduzione del fondo pensione
Esistono categorie particolari di lavoratori per le quali le regole di deduzione del fondo pensione cambiano. Si tratta, in particolare, dei lavoratori al primo impiego.
Per agevolare l’ingresso nella previdenza complementare da parte dei lavoratori e delle lavoratrici alle prese con la loro prima occupazione, il legislatore ha previsto una sorta di bonus per la deduzione dei contributi versati al fondo pensione. Se rientri in questa categoria di lavoratori, infatti, potrai usufruire, per i primi cinque anni di partecipazione al fondo, di una deducibilità aggiuntiva di 2.582,29 euro. Il limite annuo di deduzione passa quindi da 5.164,57 euro a 7.746,86 euro.
Partendo dal presupposto che le proprie possibilità economiche aumentino con l’aumentare degli anni lavorativi, il legislatore ha inoltre previsto un’ulteriore agevolazione a tale categoria di lavoratori. Infatti, nel caso in cui tu non abbia a disposizione, soprattutto a inizio carriera, delle risorse economiche necessarie per sostenere una contribuzione più elevata, allora potrai dedurre gli importi, non dedotti nei primi 5 anni di adesione, a partire dal 6° anno e fino al 25° anno di partecipazione.
Per fare un esempio, supponiamo che nei primi 5 anni di lavoro non hai potuto dedurre una quota di 6.000,00 euro di contributi. A partire dal 6° anno la tua soglia annua di deduzione potrà essere innalzata a 7.746,86 euro, fino a quando non recupererai tutti i 6.000,00 euro, e comunque entro il 25° anno.
E se versi più di 5.164,57 euro?
Nel caso in cui tu abbia versato contributi oltre il limite annuo di deduzione, la parte eccedente non concorrerà all’abbattimento del reddito imponibile. Ma non preoccuparti: non perderai i benefici fiscali derivanti dal fondo pensione in quanto verranno spostati nel futuro. Al momento dell’incasso della pensione integrativa, infatti, gli importi non dedotti in dichiarazione negli anni precedenti beneficeranno di un’esenzione fiscale, ossia verranno esclusi dal computo delle tasse calcolate sulla prestazione. Ciò significa, dunque, che non sono imponibili ai fini IRPEF e, in questo modo, permettono di ottenere un risparmio fiscale non indifferente.
Tale beneficio, tuttavia, non è automatico. È necessario infatti che, entro il 31 dicembre dell’anno successivo a quello del versamento dei contributi, comunichi al fondo pensione di appartenenza l’importo non dedotto in dichiarazione.
Ulteriori vantaggi fiscali del fondo pensione
Il fondo pensione è molto vantaggioso non solo sull’aspetto gestionale e di controllo, ma anche, come già visto precedentemente, sul piano dei vantaggi fiscali. Quest’ultimi sono previsti anche nelle due fasi successive alla prima fase del fondo pensione, detta della contribuzione.
La seconda fase è quella in cui il rendimento è sottoposto a una tassazione annuale del 20%, al contrario di altri tipi di redditi di natura finanziaria in cui l’aliquota applicata è più alta, circa del 26%.
Durante l’ultima fase, ovvero quella della prestazione, la tassazione cambia, passando ad un regime semplificato. La norma, infatti, prevede che le prestazioni maturate dal 2007 sono soggette ad un’imposta del 15% ridotta dello 0,3% per ogni anno di iscrizione al fondo pensione, fino ad una riduzione massima del 6%. Questa riduzione si applica dopo il quindicesimo anno di partecipazione al fondo pensionistico. L’aliquota del 15% si ridurrà fino al 9% se aderisci al fondo per almeno 36 anni e senza aver mai esercitato il diritto al riscatto.
La tassazione aumenta al 23% nel caso in cui l’importo maturato viene riscattato per acquisto prima casa, cambio lavoro, dimissioni volontarie o spese personali non giustificate.
A quale età iniziare?
Il fondo pensionistico può essere istituito a qualsiasi età. Ti consigliamo di pensarci il prima possibile in quanto, prima inizi e continui a versare nel tempo, più saranno i benefici fiscali che avrai.
Se sei entrato nel mondo del lavoro da poco, il fondo pensionistico è uno strumento ideale. Nel caso in cui tu svolga dei lavori discontinui, potrai creare una tua pensione parallela a quella tradizionale. In questo modo potrai accumulare denaro e avere molti vantaggi, specialmente per la deducibilità in dichiarazione.
Se, invece, hai un lavoro stabile, puoi decidere di aderire ad un fondo pensionistico più adatto alle tue esigenze sia nei rendimenti che nei costi. Potrai anche aumentare la quota da versare periodicamente, ottenendo anche un vantaggio fiscale maggiore in sede di dichiarazione dei redditi.
Se, inoltre, hai un figlio e vuoi che abbia un futuro più sereno e meno incerto in termini economici, puoi istituire un fondo pensione a suo favore. In questo modo non solo investi per il suo futuro, ma gli insegnerai sin da subito l’importanza di impiegare i propri risparmi su una pensione integrativa. E non sarà l’unico vantaggio: essendo a carico infatti potrai usufruire dei benefici della deducibilità in dichiarazione.
Se sei un pensionato, infine, e vuoi continuare ad investire sul tuo futuro, potrai aderire al fondo pensionistico con caratteristiche più adatte alle tue esigenze e continuare a risparmiare sull’IRPEF in sede di dichiarazione dei redditi. Potrai, inoltre, sottoscrivere il fondo come eredità, garantendo così una protezione economica ai tuoi eredi.