Per assicurarsi un futuro senza preoccupazioni, molti italiani decidono di aderire a un fondo pensione, un sistema di previdenza complementare che si associa alla classica pensione pubblica. Il fondo pensione consente di avere una maggiore stabilità economica, soprattutto quando l’età avanza e può essere necessario avere “una pensione integrativa”.
In questo articolo vedremo come funzionano i fondi pensione, se sono convenienti e per quali soggetti sono più indicati.
Fondi pensione: caratteristiche principali
Il fondo pensione è una forma di previdenza complementare o integrativa che si aggiunge a quella pubblica. Se si decide di aderire a un fondo pensione, negli anni oltre a versare i contributi INPS si potrà decidere di destinare alla pensione integrativa delle somme di denaro o il TFR.
I fondi pensione possono essere di due tipi: aperti o chiusi e differiscono per le categorie di soggetti cui sono destinati. Il fondo pensione chiuso o negoziale è riservato solo a specifiche categorie professionali o ai dipendenti della stessa azienda. Ad esempio, se si svolge la professione di infermiere, si può decidere di aderire al Fondo Sanità, che è riservato agli operatori in campo sanitario. Chi opta per il fondo pensione chiuso, deve versare il TFR maturato dal momento in cui si decide di aderire alla forma di risparmio integrato o può decidere di versare altri contributi, sempre se è previsto dal proprio contratto di lavoro, e a questo risparmio si affiancherà anche il versamento da parte del datore di lavoro.
I fondi pensione aperti invece sono destinati a tutti i lavoratori che vogliono integrare la pensione pubblica con quella complementare. Per aderire al fondo pensione aperto è necessario versare delle somme durante l’anno e l’ammontare e la frequenza può essere decisa in fase di sottoscrizione.
Ad esempio, se si ha la possibilità di risparmiare solo 100 € al mese, si potrà decidere di far confluire tale somma nel sistema di previdenza complementare. Quando si raggiungerà la pensione, chi ha aderito al fondo pensione potrà ottenere il 50% dei risparmi come rendita e il restante 50% come quota capitale. L’erogazione delle somme accantonate con la previdenza complementare avviene tramite assegno, con una frequenza scelta dal pensionato.
Fondo pensione: quando conviene?
Come abbiamo sottolineato in precedenza, ai fondi pensione aperti possono aderire tutti i lavoratori, non solo i dipendenti pubblici e privati, ma anche gli autonomi e i professionisti. Rispetto ad altre forme di previdenza complementare, ai fondi pensione possono accedere anche i disoccupati, gli studenti e i minori.
L’adesione a un fondo pensione può essere individuale o anche collettiva, quindi i dipendenti di un’azienda possono decidere in toto di attivare lo stesso sistema di previdenza complementare.
Nonostante non vi sia nessun limite per accedere ai fondi pensione chiusi, è opportuno sottolineare che questa forma di pensione integrativa non è sempre consigliata per tutti i soggetti.
Quando si aderisce a un fondo pensione, è necessario riservare parte dei propri guadagni per il futuro, di conseguenza se non si ha la volontà o la capacità di risparmiare è preferibile evitare questa forma di previdenza integrativa.
Chi è solito spendere integralmente il proprio stipendio o non valuta conveniente questo tipo di investimento, non avrà sicuramente l’abilità o la perseveranza di maturare una pensione complementare.
Per decidere se aderire o meno ad un fondo pensione, può essere utile calcolare a quanto ammonterà l’importo mensile della pensione pubblica. Se dal calcolo preventivo, avete notato che la pensione sarà troppo bassa in base ai vostri consumi o al bisogno di liquidità, allora il fondo pensione è sicuramente la scelta più vantaggiosa.
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Il regime fiscale dei fondi pensione conviene
Se si decide di aderire a un fondo pensione è opportuno conoscere anche i vantaggi fiscali che si possono ottenere, difatti lo Stato prevede un regime agevolato per questa tipologia di previdenza integrativa. Tutti i versamenti che vengono effettuati nei fondi pensione sono deducibili ai fini IRPEF, per importi massimi annui di 5.164,57 €.
La deducibilità dei versamenti al fondo pensione vi consente di pagare meno tasse negli anni e di accantonare maggiori somme per integrare la pensione pubblica. Un altro vantaggio fiscale è riservato invece ai lavoratori di prima occupazione che decidono di aderire ad un fondo pensione: possono ottenere un super bonus pari a 2.582,29 euro annui, dal quinto anno di sottoscrizione del contratto di pensione integrativa.
Quando si parla di vantaggi fiscali, non ci si riferisce soltanto ai versamenti deducibili, ma anche alla tassazione riguardante i rendimenti. La legge prevede una forma di tassazione agevolata per i rendimenti dei fondi pensione, rappresentando un ulteriore vantaggio per chi sceglie questa forma di previdenza complementare. Sui rendimenti si applica l’imposta sostitutiva sui redditi con aliquota pari al 20%, rispetto al 26% che è previsto per altre forme di investimento. Sui fondi pensione non è previsto il pagamento dell’imposta di bollo, che è invece obbligatario per gli altri tipi di investimenti.
Quando si decide di beneficiare delle somme accantonate nel fondo pensione, sarà applicata una tassazione agevolata, con un’aliquota che varia dal 15% al 9%. La variazione dell’aliquota dipende dagli anni in cui si è rimasti nel fondo pensione:
- 15 anni, la tassazione è al 15%;
- maggiore di 15 anni si ottiene uno sconto dello 0,3%.
L’ultimo vantaggio che bisogna segnalare riguardo i fondi pensione è che se si è dipendenti di un’azienda, il datore di lavoro contribuirà ad aumentare il tesoretto accumulato negli anni, versando circa l’1% dello stipendio lordo annuo.
Come scegliere il fondo pensione
Se si vuole avere maggiore sicurezza economica quando si andrà in pensione, aderire a un fondo di previdenza complementare può essere una scelta saggia e vantaggiosa, ma attenzione vi sono diverse proposte di fondi pensione quindi è opportuno valutare alcuni aspetti prima di procedere con la sottoscrizione. Innanzitutto, bisogna decidere quanto si vuole destinare al fondo pensione, una valutazione che può essere più semplice se si calcola l’importo della pensione che sarà erogata dall’INPS.
La seconda valutazione che bisogna fare riguarda il tipo di investimento che si vuole fare con il proprio fondo pensione. Tutte le forme di previdenza complementare prevedono diverse tipologie di investimento, che nel linguaggio tecnico vengono chiamate comparti:
- comparto azionario: si investe in titoli azionari il proprio fondo pensione, di conseguenza i rendimenti saranno più alti ma anche il rischio;
- bilanciato: si investe sia in titoli azionari che in obbligazioni, con un minore rischio;
- obbligazionario: è la forma più sicura di investimento perché si scelgono solo obbligazioni o titoli di Stato, ma i rendimenti sono molto bassi;
- comparto garantito: che vi consente di recuperare interamente il capitale versato negli anni.
La scelta del comparto dipende dagli obiettivi che si vogliono raggiungere con il fondo pensione, di conseguenza se si aderisce solo per ottenere una sicurezza economica in più, allora è meglio prevedere forme di investimento a basso rischio. I soggetti che stanno per raggiungere la pensione sono soliti scegliere il comparto obbligazionario o garantito, mentre i giovani o chi ha ancora 15-20 anni di lavoro, è solito propendere per forme di investimento più rischiose come le azioni o il comparto bilanciato. Quando si raggiunge il pensionamento si possono scegliere tre modalità di erogazione del fondo:
- rendita al 100%;
- mista: rendita al 50% e 50% in capitale;
- capitale al 100%, sempre se il fondo pensione non supera una determinata soglia.