Il fondo Cometa è un fondo pensione integrativa dedicato esclusivamente ai lavoratori metalmeccanici. Si tratta di un progetto realizzato in collaborazione con i principali sindacati di categoria, al quale tutti gli appartenenti a questo settore possono aderire in forma facoltativa. Quando parliamo di settore metalmeccanico, significa che l’inquadramento contrattuale relativo all’assunzione deve necessariamente rientrare in quelli previsti dal CCNL, per cui verifica prima che sia compatibile con la tua situazione lavorativa.
Per i neoassunti, il fondo Cometa è cosa nota, perché viene proposto congiuntamente al contratto da firmare, anche se non c’è nessun obbligo nel sottoscriverlo. Scopriamo come funziona e quali sono i vantaggi per questo investimento.
Caratteristiche del fondo Cometa e differenze con altri fondi pensione
La peculiarità del fondo Cometa, rispetto ad altri prodotti finanziari, è che si tratta di un fondo senza scopo di lucro, il cui unico obiettivo è di ricevere i contributi degli aderenti, investirli in modo corretto e infine liquidare la pensione integrativa quando dovuto. Quando si aderisce a fondo Cometa si diventa soci e, all’interno di questa società, vengono nominati dei gestori, che cambiano periodicamente, che si occupano di immettere i capitali ricevuti sui mercati finanziari, affinché si generino i rendimenti utili a tutti i contribuenti.
In questo senso, non c’è nessuna differenza con gli altri fondi pensione integrativa a scopo di lucro, perché il lavoratore dovrà scegliere il comparto di investimento che preferisce in base alle sue esigenze. Inoltre, è prevista una capitalizzazione individuale per ciascuno, anche se i versamenti vengono effettuati in base a quanto deciso a livello collettivo.
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I comparti di investimento di Cometa: quale scegliere?
TFR silente
In questo comparto finisce il TFR di coloro che sono iscritti a Cometa, ma che non abbiano esplicitato l’adesione al fondo o la volontà di mantenere il TFR in azienda. Qualora l’adesione diventasse esplicita, il capitale confluirà nella sezione Reddito che vedremo più avanti.
In caso di richiesta di RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata), sempre se il discorso TFR rimane silente, questa verrà frazionata nel comparto Monetario Plus.
I costi di gestione prevedono una commissione pari a 0,75% all’anno e una sulla banca depositaria dello 0,0138% annuo, entrambe calcolate sul patrimonio del comparto.
Questa soluzione corrisponde al settore garantito, ovvero quello che obbligatoriamente dev’essere liquidato anche in caso di fallimento del fondo.
Fondo Cometa Monetario Plus
Si tratta di un comparto puramente obbligazionario, a basso rischio, con costi di gestione altrettanto contenuti. Le possibilità di incremento sono quindi limitate, ma il fondo è il più sicuro fra quelli proposti.
Fondo Cometa Sicurezza 2020
Questo comparto è destinato a chi ha una moderata propensione al rischio, dal momento che è composto principalmente da obbligazioni. Vi è un controllo della volatilità al 6% e l’obiettivo è un rendimento comparabile con il tasso di rivalutazione del TFR. Le commissioni, in questo caso, sono il doppio del piano Monetario Plus.
Fondo Cometa Reddito
È il primo dei due comparti bilanciati e questo si configura per un orizzonte temporale dai 5 ai 10 anni. È composto da obbligazioni e azioni (con prevalenza netta delle prime, in ogni caso) e risponde a una media propensione al rischio. Salgono le commissioni annue, ma i rendimenti previsti sono maggiori.
Fondo Cometa Crescita
Il comparto più dinamico di quelli proposti, con orizzonte temporale superiore ai dieci anni ed è quello che punta al massimo del rendimento, con una volatilità fissata all’8%, essendo costituito da azioni e obbligazioni in egual misura (con una leggera prevalenza di queste ultime). Si tratta della linea di investimento più rischiosa e, per questo motivo, è consigliata a chi ha ancora diversi anni davanti a sé prima di arrivare alla pensione.
Tutti i comparti, allo scatto della pensione, prevedono la liquidazione (al netto di eventuali anticipi già richiesti), di un importo almeno pari al Valore Minimo Garantito. È possibile comunque richiedere un riscatto anticipato in caso di invalidità permanente, per decesso o per inoccupazione per un periodo che superi i 4 anni.
Quali sono i costi di fondo Cometa oltre alle commissioni per la gestione del fondo
Ci sono ulteriori spese da sostenere se si vuole aderire al fondo Cometa: ecco perché è importante valutare pro e contro, in base ala tua retribuzione.
Per prima cosa le spese di adesione: ammontano a 5,16 € e dovrete versarle sia tu sia il datore di lavoro. Inoltre c’è la quota associativa annuale di 13 €, prelevata direttamente dalla contribuzione o, in caso di mancanza di versamenti, dalla tuo fondo individuale.
Gli altri costi subentrano in casi particolari:
- anticipazione: 10 € per gli anticipi inferiori al 30% e 20 € per cifre superiori;
- trasferimento: 20 € nel caso in cui decidessi di cambiare fondo pensionistico, ma se decadono i presupposti per l’adesione al fondo (se per esempio cambi lavoro) non ci sono costi da sostenere;
- riallocazione individuale: 10 € se passi da un comparto all’altro, ma dalla seconda riallocazione in poi, in quanto la prima è gratuita;
- variazione della designazione del beneficiario: 5€ se cambi i destinatari del fondo che avevi indicato in fase di contratto.
L’erogazione della pensione integrativa è gratuita, così come la richiesta della RITA.
Casi in cui è possibile richiedere il riscatto totale
Oltre a quelle già citate, ci sono altre eventualità che prevedono il riscatto del 100% del capitale e parliamo delle dimissioni volontarie, della nomina a dirigente e, naturalmente, del licenziamento. In tutti questi casi, la tassazione prevista è del 23%, mentre per il cambio di contratto, invalidità, decesso e RITA, le imposte variano dal 15 al 9% in base agli anni di contribuzione. Dopo il sedicesimo anno di versamenti, le tasse calano di 0,30 punti fino a giungere al 9%.